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Brescia come il Louvre: focus sulla maschera



Da sette anni il Centro Universitario Teatrale “La Stanza” dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia organizza una  rassegna di Commedia dell'Arte. Gli eventi in programma sono sempre caratterizzati da un tema e legati da un filo conduttore.

La Commedia dell'Arte è un genere teatrale che raccoglie diversi elementi antropologici e spettacolari che lo rendono multiforme, ed è per questo ricco di riferimenti e spunti di riflessione. I temi da approfondire sono dunque molteplici. Negli ultimi tre anni la rassegna ha inteso soffermarsi su un elemento che caratterizza fortemente questo genere teatrale: la maschera. La Commedia dell’arte lavora sull'improvvisazione, la pantomima, l'intelligenza coreografica del corpo, l'uso della voce e dei suoi diversi timbri, richiede inoltre qualità performative aggiuntive quali canto, scherma ed acrobatica e, soprattutto, l’uso della maschera. In quest’arte l’attore, attraverso la maschera, fa vivere i “caratteri” tipici della società rinascimentale, che si sono tramandati fino a noi, e che, tra vizi e virtù, rappresentano l’umanità intera, risultando attuali ancora oggi. L’argomento maschera, come era prevedibile, si è rivelato una miniera d’oro e dunque ne abbiamo indagato le origini teatrali, l’evoluzione storica, le ripercussioni sociali, gli sviluppi artistici e le dinamiche antropologiche. Nel corso degli ultimi anni si è così approfondito l’origine della maschera nei rituali delle varie culture del mondo; il suo uso nel teatro antico, moderno e contemporaneo; il suo ruolo nel lavoro dell’attore; la maschera intesa come mascheramento sociale, mascheramento dell’Io e mascheramento del potere; il valore artistico delle maschere e del mascheramento. Per indagare tutti questi temi abbiamo chiesto aiuto a ricercatori, professori, studenti, artisti nazionali ed internazionali, cultori della materia, centri specializzati come il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori di Abano Terme (PD) ed il Musee International du Carnaval e du Masque di Binche in Belgio. Il viaggio nel mondo della maschera ci ha permesso di ampliare la conoscenza di questo misterioso oggetto, di apprezzarne il fascino, la forza e la potenza e di comprenderne l’impatto sull’uomo.

È per noi motivo di grande soddisfazione apprendere che l’interesse e la ricerca su questo tema, che ci tiene impegnati da qualche anno, è sempre attiva in tutto il mondo, anche ai massimi livelli. Infatti al Muséé du Louvre di Parigi in Francia è da poco terminata un mostra sulla maschera intitolata “Masques mascarades mascarons” curata da Dominique Cordellier, Françoise Viatte, Violaine Jeammet. Le opere esposte al Louvre sono state divise in cinque temi: il teatro, la morte, la Gorgone, il mascherone, l’illusione. Visitando questa mostra si è così potuto esaminare la funzione religiosa della maschera nel teatro greco, la sua forza espressiva, ludica e anche un po’ diabolica nelle feste, nei balli e nella Commedia italiana, il suo ruolo nei contesti funerari (maschera mortuaria) e la sua funzione apotropaica in quelli tombali. Si è indagata anche la sua duplicità nel mondo dell’allegoria e il suo utilizzo come elemento ornamentale, dove prende la forma del mascherone.

Nel 2011 nel Centro di Eccellenza Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno (BS) il C.U.T., consapevole dell’originalità e della necessità di approfondire l’argomento, organizzò l’esposizione di alcune maschere significative in collaborazione con il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori. Quest’anno, nell’ambito della nuova Rassegna, propone una visita guidata ad Abano Terme al Museo dei Sartori .

Siamo anche lieti di ospitare in Castello a Brescia, nella giornata del 12 ottobre, delle maschere viventi, quelle provenienti dai Carnevali delle tradizioni agro-pastorali, per vederle all’opera, per goderne la bellezza, per ammirarne la forza, per assimilarne la storia. Con un pizzico di orgoglio, dunque, possiamo affermare che a Brescia, come al Louvre, il focus è sulla maschera.