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V RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE - 26-28 ottobre 2012
Il mimo 'dal vivo'. La maschera del corpo: il mimodramma
Laboratorio teatrale di mimo a cura di Elena Serra
Nel laboratorio verranno elaborati le basi delle diverse tecniche del mimo corporeo, lo studio di alcune opere del repertorio della pantomima, l’improvvisazione e la creazione del personaggio tragi-comico. In particolare verrà approfondito lo studio della celebre pantomima “il Fabbricante di maschere” che il grande maestro Marcel Marceau ha portato in scena per sessanta anni sui palcoscenici di tutto il mondo, la cui drammaturgia è stata scritta da Alejandro Jodorowsky. La forza tragi-comica di quest’opera risiede nel linguaggio della “maschera” che definisce il personaggio e l’azione drammatica: il corpo diventa quindi il principale strumento che serve all’attore per esprimere la teatralità e le emozioni universali.
Elena Serra è regista, attrice e formatrice in arti del mimo e del gesto, è stata l’assistente del grande mimo francese Marcel Marceau per venti anni, insegnando nella sua scuola e interpretando gli spettacoli della sua compagnia che fra il 1992 e il 2005 hanno fatto il giro del mondo. Collaboratrice di Carlo Boso dal 2005, in mimo e pantomima presso l’accademia internazionale delle arti dello spettacolo, Elena Serra continua ad insegnare in diverse scuole di teatro e università in Francia e in Europa (ad esempio l’Atelier di Teatro Fisico di Torino, le scuole di arte drammatica Paolo Grassi e Nico Pepe, l’istituto Nazionale delle Arti del Music-Hall, l’Accademia Internazionale in Belgio di Neufchateau).
- Venerdì dalle 18.30 alle 22.30; Sabato dalle 14.00 alle 18.00
- Domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Nel video alcuni frammenti dello spettacolo "Dall'origine al peccato" (regia di Elena Serra) frutto del laboratorio "Mimo dal Vivo" delle passate edizioni organizzato come sempre dal C.U.T. "La Stanza":
V RASSEGNA COMMEDIA DELL'ARTE - 22 ottobre 2012
Arlecchino e il suo doppio
Con Claudia Contin - Regia Ferruccio Merisi
Si può dire che Arlecchino è un personaggio mitico: non si esaurisce in una singola particolare favola. Si dice che i suoi progenitori - o prototipi - facessero le loro carnevalesche irruzioni nella realtà sociale dopo un periodo rituale di permanenza nella selva, nel selvatico. Da queste radici derivano i modi di comportamento più efficaci di questo personaggio, le sue posture straordinarie, gli angoli pieni di contraddizioni del suo corpo, i suoi ritmi animaleschi. Amleto, il principe nero, è invece il messaggero del suicidio: l’anima razionale dell’uomo che rifiuta il male al punto di rifiutare il mondo e dunque la propria stessa realtà e vita. L’uomo civile che si finge pazzo per sfuggire alla follia dei prepotenti. Il figlio così ossessionato dal fatto di rendere giustizia al padre da trasformare il proprio corpo in un manifesto di contraddizioni. In questo spettacolo, Arlecchino e Amleto, un comico e smaliziato “animale” e un “dandy” ruvido e “dark” si litigano il nostro cuore a proposito della vertigine del vivere, in un mondo dove è sempre più difficile illudersi. Claudia Contin evoca gli enormi fantasmi di questi due personaggi celebrando fisicamente, con la generosità e la precisione per cui è famosa, due iconografie emblematiche e dall’innegabile valore archetipico: da una parte quella della Commedia dell’Arte, dall’altra quella estrema e “impossibile” dei corpi umani dipinti da Egon Schiele.
Lunedì 22 ottobre 2012
ore 21.00
Sala Polifunzionale dell'Università Cattolica sede di Brescia
Via Trieste 17, Brescia
ingresso libero e gratuito
Maschere e s-mascheramenti
Proiezione del video dello Spettacolo“Capitan Don Calzerotte e Arlecchin Senza Panza” di Claudia Contin e Ferruccio Merisi
Lo spettacolo si inserisce nel cosiddetto “Teatro Handicap” ed è l’ultima espressione del progetto Sciamano in onore alla prospettiva di poter scoprire le oggettive utilità extra-razionali (“sciamaniche”, in senso metaforico) che la contiguità con attori portatori di handicap (per meglio dire diversamente abili) può procurare agli altri attori e agli spettatori. L’evento ha preso vita da una doppia scommessa: come produrre uno spettacolo “alla pari” (per nulla appoggiato su logiche di assistenza o di “sconto di qualità”) tra un attore portatore di handicap, Stefano Gava, e un attore “finito” e famoso come Claudia Contin e come realizzare un evento che il pubblico possa accogliere e amare al di là (o al di qua) di atteggiamenti compassionevoli o “di concessione”, convinto e appagato rispetto a una produzione teatrale perfettamente degna di “dire la sua” in spazi, teatri e rassegne “normali”, non specificamente dedicate al tema del “Teatro–Handicap”. Lo spettacolo, dunque, vuole fare riflettere sulla differenza nel campo dell’handicap, sulla diversità tra il sé ed il personaggio, tra la vita e la scena ed in definitiva su quali sono le coordinate - possibilmente migliorative - che definiscono la scena quando riesce a “mascherare” il sé in un personaggio.
- Claudio Bernardi Docente di Drammaturgia
- Maddalena Colombo Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
- Luigi Croce Docente di Elementi di didattica e Pedagogia Speciale;
- Giulia Innocenti Malini Docente al Centro di Ricerca Teatrale di Milano
- Maria Candida Toaldo Regista, Direttore artistico del C.U.T. La Stanza
Lunedì 22 ottobre 2012
ore 17.00
Sala Polifunzionale dell'Università Cattolica di Brescia
Via Trieste 17, Brescia
ingresso libero e gratuito
V RASSEGNA COMMEDIA DELL'ARTE - 19-21 ottobre 2012
Laboratorio teatrale: la voce e i suoi elementi espressivi
Docenti: Ippolita Faedo, Mariuccia Franzoni, Maria Candida Toaldo, Federico GhidelliIl laboratorio introduce all’arte dell’attore attraverso varie attività che permettono di prendere coscienza delle proprie potenzialità espressive vocali e gestuali.
Programma del laboratorio:
- La concentrazione - Il training passivo - Il training espressivo
- Tensione, rilassamento, respirazione - Emissione ed estensione vocale
- Dizione e gestione della voce - La voce e i suoi elementi espressivi
- Le abitudini di pronuncia - Dizione, recitazione, portamento
- Coordinamento tra lettura, respirazione e pronuncia
- Lettura espressiva, interpretazione, comunicazione
- Venerdì dalle 18.30 alle 22.30 - Sabato dalle 14.00 alle 18.00
- Domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
E-mail: form.permanente-bs@unicatt.it; tel. 030.2406504
V RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE - 18 ottobre 2012
La maschera:
l’ambivalenza del potere
- Maria Pia Pattoni
Docente di Letteratura greca all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Due maschere tragiche tra antichi e moderni. Medea e Creonte: la straniera e il potere. Il mito di Medea da Euripide al Novecento - Lucia Mor
Docente di letteratura tedesca all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Smascherare il potere. Medea di Christa Wolf fra dittatura e democrazia - Maria Candida Toaldo
Regista, Direttore artistico del C.U.T. La Stanza
Da Medea ad Antigone: la maschera si fa volto.
La ricerca teatrale del C.U.T. “La Stanza”
Nel corso della conferenza interverrà Carla Boroni, Presidente Ctb.
Gli attori del C.U.T. “La Stanza” leggeranno brani tratti da diverse opere teatrali.
giovedì 18 ottobre 2012
ore 17.30
Foyer del Teatro Sociale
Via Felice Cavallotti 20, Brescia
Ingresso libero e gratuito
V RASSEGNA COMMEDIA DELL'ARTE - 15 ottobre 2012
Mori a Venezia
Spettacolo della compagnia teatrale "Il Carro dei Comici"
Regia di Carlo Boso
Interviene il prof. Gaetano Oliva Docente di Teatro d’animazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Il soggetto di “Mori a Venezia” è liberamente ispirato a “Il Mercante di Venezia”, “Giulietta e Romeo” e “Otello” di W. Shakespeare, anche se per rendere più attuale e varia l’azione teatrale sono stati inseriti sulle trame originali nuovi personaggi che vanno ad arricchire il canovaccio costruito sul canone classico della Commedia dell’Arte italiana fatto di intrighi, amori, fraintendimenti e colpi di scena. In questa pièce Jessica, figlia di Shylock, s’innamora del pirata Simbad scatenando così le ire del padre. Antonio, povero pescatore emigrato dal Sud in cerca di fortuna si innamora di Benilde, nobildonna veneziana corteggiata a sua volta da Shylock. Lo spettacolo nasce dal fecondo incontro tra la passione, l’iniziativa e il talento dei componenti della compagnia marchigiana “Il Carro dei Comici” e la creatività e la professionalità di Carlo Boso.
Lunedì 15 ottobre 2012
ore 17.45
SALA POLIFUNZIONALE
dell'Università Cattolica di Brescia
Ingresso libero e gratuito
Donato Sartori - Premio Arlecchino d'Oro 2012
Al famoso scultore performer aponense Donato Sartori, è stato consegnato giovedì 11 ottobre 2012 il Premio Arlecchino d’oro assegnatogli dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo presieduta da Gianni Rottichieri alla presenza del Direttore artistico Riccardo Braglia e del Sindaco Nicola Sodano.
Artista conosciuto universalmente per la preziosa opera di ricerca attorno ad uno strumento teatrale antico, simbolico ed evocativo, come la maschera Donato è un’artista a tutto tondo: scultore, pittore, docente universitario e non solo.
Il padre Amleto (1915-1962) è stato il suo grande maestro e nel suo atelier ha appreso le prime nozioni artistico-culturali, ma anche l’ambiente famigliare ha contribuito non poco alla sua formazione. Cresciuto, infatti, in una famiglia intellettualmente vivace, fin dall’infanzia si è trovato a contatto con il mondo del teatro e di artisti famosi quali Lecoq, Moretti ecc. nonché della scultura, materia specifica di papà Amleto, e con i resoconti della mamma Miranda, grande viaggiatrice.
Donato Sartori ha frequentato la scuola d’arte e poi la Facoltà di architettura che ha dovuto abbandonare alla morte del padre. Dopo un periodo formativo ed intellettualmente stimolante a Parigi – dove incontra personaggi di grande rilievo come il critico Pierre Restany, Cesar, Tinguely, Cristo ecc. - negli anni ’70 inventa il Mascheramento Urbano ricercando uno spazio scenico diverso da quello tradizionale. In questa sua opera artistica unisce l’arte visiva, il teatro, la musica, la danza, la gestualità stimolando e coinvolgendo il pubblico in un’azione collettiva in cui l’attorte, l’opera d’arte, il pubblico diventano un’unica entità.
Risale al 1979 la fondazione, con l’architetto Paola Piizzi e lo scenografo Paolo Trombetta, del Centro Maschere e Strutture Gestuali con cui realizza seminari laboratorio, mascheramenti urbani ed esposizioni in tutto il mondo dalla Biennale di Venezia a San Paolo e Rio de Janeiro, da Parigi a Londra, Dublino e Copenaghen, da Tokyo a Pechino, Mosca, Singapore, mentre nel 2005, nella settecentesca Villa Savioli Trevisan, viene inaugurato il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori volto alla promozione e valorizzazione di cultura, arti e spettacolo. Il centro mussale, unico nel suo genere, raggruppa parte della preziosa collezione di maschere teatrali, sculture e strutture gestuali creati in ottant'anni di attività artistica Sartori, oltre ad una straordinaria raccolta di maschere e reperti originali geo-etno-antropologici provenienti dalle più svariate aree culturali del pianeta.
Il riconoscimento Arlecchino d’oro è stato assegnato nel tempo al Premio Nobel Dario Fo (grande interprete delle maschere Sartori) , Marcel Marceau, Giorgio Albertazzi, Paolo Poli, Ferruccio Soleri - solo per citarne qualcuno - ed è stato consegnato a Donato Sartori al termine di una serata che ha avuto in cartellone un’incursione guidata nel mondo della Commedia dell’arte con l’attore Enrico Bonavera (già insignito dello stesso Premio nel 2007) e altro interprete delle maschere Sartori.
V RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE - 12 ottobre 2012
LA MATERIA E IL TEATRO
con ENRICO BONAVERA, DONATO SARTORI, FABIO MANGOLINI
interviene il prof. CARLO SUSA docente di Storia del Teatro all’Accademia Santa Giulia di Brescia
È un incontro tra il pubblico e tre artisti che operano diversamente nel mondo del teatro, e che hanno in comune l’agire su un loro specifico materiale. Normalmente il processo di lavoro che sta ‘dietro’ all’ opera dell’ artista, con le sue tecniche e le sue strategie, è precluso alla vista del grande pubblico, che è chiamato solo a fruire del ‘prodotto finito’. In realtà, spesso, non c’è nulla di più affascinante che poter visitare ‘la bottega’ dove il ‘prodotto’ viene progettato e realizzato, ‘spiando’ l’artista/artigiano in una delle fasi del suo lavoro. Carta e carboncino, creta, legno e cuoio - materiali con cui Donato Sartori dà forma al suo mondo creativo - sono assimilabili ai muscoli, ossa, tendini e articolazioni espressive che Fabio Mangolini e Enrico Bonavera utilizzano per le loro performances di attori ‘di corpo e di maschera’. Quindi tre diversi momenti dimostrativi in cui i tre diversi artisti condurranno il pubblico nel loro processo di lavoro, mostrando tecniche e strategie, ed uno spazio aperto al dialogo diretto con il pubblico per ascoltare e rispondere alle loro curiosità e alle loro domande.
SALA POLIFUNZIONALE DELL'UNIVERSITA' CATTOLICA DI BRESCIA
Via Trieste, 17 - Brescia
venerdì 12 ottobre 2012
ore 15.00
Ingresso libero e gratuito
V RASSEGNA COMMEDIA DELL'ARTE - 8 ottobre 2012
Gelose di garbo, vedove o locandiere: le donne in Goldoni
Adattamento e Regia Eleonora Fuser
Interviene la prof.Cristina Cappelletti Docente di Storia della critica e della storiografia letteraria
Un monologo originale che ci conduce in un viaggio attraverso la galleria dei ritratti femminili di Carlo Goldoni. Lo spettacolo avrà come fil rouge i Mémoires, in cui Goldoni racconta aneddoti e storie delle sue attrici e delle sue opere. Ogni brano recitato sarà quindi introdotto da un commento dello stesso Goldoni, che spesso scriveva le commedie apposta per le sue attrici. Scrittore innovativo per l’epoca, Goldoni crea donne nuove, moderne, dal carattere complesso: civette, furbe, schiette, bugiarde, generose, interessate, fedeli, spregiudicate. Donne che amano, lavorano, soffrono e sanno godersi la vita, mai però dimenticando il rispetto dovuto a loro stesse. Eleonora Fuser, attrice veneziana, mette in scena Goldoni e quelli che sono stati i personaggi femminili della sua carriera professionale, da Siora Felice de “I Rusteghi” a Marcolina del “Sior Todero brontolon”, da Smeraldina de “Il Servitore di due padroni” fino alle vecchie de “Il campiello” e a Sora Lugrezia de “Le donne gelose”. Una carrellata di interpretazioni carica di emotività, professionalità ed esperienza che merita di essere vista.
Lunedì 08 ottobre 2012
ore 21.00
SALA POLIFUNZIONALE
dell'Università Cattolica di Brescia
Ingresso libero e gratuito
RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE - 06 ottobre 2012
CONFERENZA SPETTACOLO SULLA COMMEDIA DELL'ARTE
con CARLO BOSO
con CARLO BOSO
Carlo Boso, attraverso un percorso sul canovaccio e sui meccanismi scenici della commedia, sull’improvvisazione, sul lavoro attoriale permetterà al pubblico di venire a contatto con antiche e basilari arti teatrali, offrendo la sua conoscenza, in quanto portavoce autorevole della Commedia dell’Arte nel mondo. Carlo Boso è uno dei più importanti registi del teatro europeo. Diplomato al ‘Piccolo Teatro di Milano’, è stato diretto da noti registi italiani, fra cui si menziona Castri, De Filippo, Fo, Strehler . Dopo essersi cimentato nella regia di alcune delle opere che hanno fatto la storia del teatro, ha scritto una quarantina di canovacci, rappresentati poi nei principali Festivals internazionali di teatro, di cui, spesso, ha curato la direzione. In quanto ‘maestro’ ha diretto più di cento ateliers internazionali fino a che, nel 2004 ha fondato l’Académie Internationale de Arts du Spectacle nei vecchi studios cinematografici di Montreuil, nei pressi di Parigi, creati da Charles Pathè nel 1904.
sabato 06 ottobre 2012 ore 17.00
SALA POLIFUNZIONALE DELL'UNIVERSITA' CATTOLICA
Via Trieste, 17 - Brescia
V RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE - 04 ottobre 2012
IL MIO, IL TUO TORMENTO, LE VOCI DI MEDEA
con Alessandro Chiaf, Ippolita Faedo, Claudia Guerrini, Antonio Palazzo, Chiara Pizzatti, Alessandro Usardi, Alessandro Zanetti
ricerca testuale e musicale Alessandro Chiaf
ricerca gestuale Ippolita Faedo
regia video Massimo Ferrarini
regia video Massimo Ferrarini
costumi e oggetti di scena Federico Ghidelli
collaborazione artistica Fabio La rovere
luci e suono Sergio Martinelli
collaborazione organizzativa Luigi Martinelli
collaborazione artistica Fabio La rovere
luci e suono Sergio Martinelli
collaborazione organizzativa Luigi Martinelli
“In quale luogo, io? È pensabile un mondo, un tempo in cui io possa stare bene? Qui non c’è nessuno a cui lo possa chiedere. E questa è la risposta”.
(Medea)
Strega, selvaggia, assassina…così Medea è stata consegnata alla vergogna della storia. Ma ascoltando le voci di chi l’ha “vissuta” e giudicata, si scopre una realtà celata, taciuta e volutamente dimenticata dalla versione classica del “mito”: Medea è una donna sola, innamorata, che diventa il capro espiatorio per i delitti commessi dalla società. La pièce, ispirata al romanzo di Christa Wolf “Medea. Voci”, mette in scena il confronto tra il “coro” della ricca e potente città di Corinto da cui emergono le voci dell’intolleranza, del pregiudizio, dell’opportunismo, della superstizione, della corruzione, della menzogna e la voce, sola e diversa, della straniera Medea: lo scandalo della verità.
RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE 2012
RASSEGNA DI COMMEDIA DELL'ARTE
- V edizione -
...maschere e mascheramenti...
nell'antichità, nella commedia dell'arte,
nel teatro contemporaneo
nel teatro contemporaneo
Il Centro Universitario Teatrale “La Stanza ” (C.U.T.) ripropone, con la V edizione della Rassegna di Commedia dell’Arte, la tradizione di questo importante patrimonio culturale italiano che ha avuto diffusione e successo in tutta Europa a partire dalla fine del ‘500.
Il C.U.T. “La Stanza ”, consapevole del rischio che la tradizione della Commedia dell’Arte possa smarrirsi, o peggio, perdersi, pur essendo la matrice di numerosi generi teatrali, si propone di mettere in evidenza e di sviluppare gli aspetti ancora creativi e ricchi di stimoli di questa espressione artistica.
Quale rapporto intercorre tra la maschera e il volto a cui si applica? Quali riflessioni si possono trarre da questo complesso rapporto?
Gli eventi della Rassegna si proporranno di tracciare una rotta, un viaggio teorico e scenico che portino alla scoperta del mondo della maschera ripercorrendone gli usi e le forme utilizzati nei secoli.
Numerosi studiosi ed artisti nazionali ed internazionali ci aiuteranno inoltre a mettere a fuoco come la maschera teatrale possa divenire, a partire dal rapporto privilegiato che instaura con colui che la indossa, un’occasione di incontro e di scoperta delle diversità.
L’integrazione, la ricerca dei legami sociali e una sana critica al potere costituiscono lo sfondo della più recente ricerca teatrale del C.U.T. “La Stanza ”, che ha così allargato i suoi orizzonti, uscendo dall’ambito strettamente legato alla Commedia dell’Arte, per ampliare la riflessione sulle maschere e i mascheramenti nella vita sociale antica e moderna. La loro osservazione ci può dire molto sui rapporti che da sempre l’uomo instaura con il diverso, il più forte e colui che sente più prossimo a sé.
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